Collegiata di S.Michele Arcangelo
CHIUSA FINO A NUOVA COMUNICAZIONE
Fu eretta nella seconda metà del sec. XVII, su disegno del fiorentino Gherardo Silvagni, e aperta al culto nel 1700.
Un tempo due campanili laterali ornavano la facciata, ma furono lesionati dal terremoto del 1781, demoliti e mai più ricostruiti.
Il portale in bronzo è opera dello scultore Angelo Biancini (1911-1988) su progetto dell’arch. Antonio Savioli.
Sante Messe il sabato ore 18,00 e la domenica ore 10,30.
All’interno trovano una giusta collocazione diversi capolavori.
Sull’altar maggiore una pala dipinta a olio su tela con S. Michele Arcangelo, copia di un celebre dipinto di Guido Reni, forse della sua scuola (sec. XXVII).
Nell’altare dell’abside di sinistra, la Madonna delle Grazie, una tempera su tavola attribuita a Mengarelli e risalente al 1410. Dalla parte opposta, un Crocifisso ligneo del 1500, proveniente dalla chiesa di S. Croce.
Sono qui custoditi, provenienti dalla chiesa di Rontana:
- “L’Annunciazione” (1530) una tavola di Bernardino da Tossignano
- La grande pala che rappresenta “L’adorazione dei Magi” (1514) di Marco Palmezzano (1459 c.a.-1539 c.a.),
- sormontata da una lunetta con “Cristo fra i dottori” di Marco Palmezzano.
S.Maria degli Angeli o dell’Osservanza
Risale come l’attiguo convento al sec. XVI, anche se fu rinnovata completamente nel sec. XVII, con una ricca decorazione di stucchi e statue.
Alla costruzione originaria risale il portale d’ingresso in arenaria e la porta lignea, decorata con cordoni, trecce e rosoni.
E’ sormontata da una lunetta in terracotta che rappresenta l’Assunta tra voli d’angeli, dello scultore brisighellese Giuseppe Rosetti, “il Mutino” (1864-1939).
Dello stesso scultore, il gruppo a tutto tondo della Pietà. L’interno, a una sola navata, con altari laterali a destra e cappelle a sinistra, conserva pregevoli opere d’arte tra cui la grande pala di Marco Palmezzano (1459 c.a.-1539 c.a.), discepolo di Melozzo da Forlì, che rappresenta la Madonna col Bambino e quattro Santi, eseguita nel 1520.
Sante Messe il sabato ore 18,00 e la domenica ore 11,00 e ore 18,00 – lunedi’ ore 18,00
Pieve in ottavo o del Tho
È la chiesa matrice della nostra vallata, ossia l’unica dotata di fonte battesimale, dalla quale dipendevano tutte le altre chiese.
Sorgeva sulla via Faentina, all’ottavo miglio dalla via Emilia e il primo documento che la menziona risale al 909.
E’ in stile romanico, ornata di archetti pensili ai lati, di una bifora nell’abside e di un semplice rosone sulla facciata.
L’interno, con il tetto a capriate, è a tre navate separate da due fila di colonne con capitelli, tutti di recupero e diversi uno dall’altro.
Santa Messa orario ore 18,00 il sabato
Tra le opere d’arte:
- un bassorilievo su lastra di arenaria dell’VIII-IX secolo di fattura longobarda,
- un Crocifisso di scuola senese in legno di noce del 1250
- una tavola del 1515 dei pittori faentini Scaletti e Mengari.
S.Croce
Fu costruita nel sec. XVI, come oratorio dell’antica Confraternita di S. Croce, che inizialmente aveva il compito di assistere i condannati a morte, poi si dedicò all’assistenza dei moribondi, al trasporto dei defunti e alle pratiche in onore del Crocifisso.
All’interno è conservato il “Compianto sul Cristo Morto”, formato da otto statue in terracotta policroma realizzato tra il XV e XVI secolo.
Considerato per molto tempo della scuola di Guido Mazzoni, è più probabile attribuirlo a un anonimo autore popolaresco, aggiornato sulla cultura emiliana e ferrarese.
S.Francesco
Costruita nel sec. XIV dai monaci Basiliani che qui avevano un monastero e dedicata a S. Girolamo.
Nel 1424 la chiesa e il convento furono affidati ai frati francescani conventuali che aggiunsero il nome del loro fondatore. La costruzione attuale risale alla metà del 1700. Nel 1797, a causa delle leggi napoleoniche, la chiesa fu dichiarata proprietà comunale e lo è tuttora.
Da segnalare all’interno la cappella gentilizia dei Naldi, a sinistra entrando, con i bassorilievi dei due capitani di ventura Dionisio (1464-1510) e Vincenzo Naldi (+1525).
Sull’altare una pala del Guercino rappresentante i santi Francesco e Lodovico, datata 1618. Sul secondo altare di sinistra la statua dell’Immacolata è opera dello scultore brisighellese Giuseppe Rosetti, “il Mutino” (1864-1939).
All’esterno, sulla fiancata destra della chiesa, è visibile una bifora in stile gotico che apparteneva alla primitiva costruzione.